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giovedì 16 febbraio 2012

Leccia Stella, spietata cacciatrice di mare...

Secondo me, uno dei pesci più belli del mediterraneo e sicuramente uno dei più forti, in quanto oppone una grande resistenza alla cattura e tutto questo fa della leccia stella un pesce estremamente emozionante da catturare!
La Leccia stella è un pesce di mare appartenente alla Famiglia Carangidae.
È diffusa nell'intero mar Mediterraneo e nell'Oceano Atlantico orientale tra La Manica e l'Africa tropicale. Nelle acque italiane è molto comune.

È pelagica ma prettamente costiera, si trova solitamente su fondali sabbiosi-misti ma non disdegna altri tipi di fondali. In inverno sta più al largo.
Ha corpo ovoidale, compresso lateralmente, con bocca piccola ed occhi piuttosto grandi rispetto alla leccia. Le pinne anale e prima dorsale sono simmetriche ed opposte, la coda profondamente falcata. Il colore è bianco madreperlaceo con 3-5 macchie ovali più scure sui fianchi e con le punte delle pinne nere. Raramente raggiunge i 50 cm di lunghezza.

Sono un pescatore veramente affascinato da questo pesce!: appena è allamato sprigiona, anche se non di dimensioni record, una forza veramente pazzesca!
Non dimentichiamoci che è anche veramente gustoso da mangiare al forno con le patate (ve lo assicuro!).
Questo pesce lo si cattura unicamente d'estate con due tecniche:
  1. Traina costiera: tecnica indubbiamente proficua; si usano esche da traina con colori principalmente naturali (sgombro, acciuga, blue pointed, ecc.); l'importante è stare il più possibile sul sottocosta, ottimo se vicino ad una foce di un fiume!
  2. a spinning: esche con colori naturali; si può pescare da scogliere, spiaggie, porti.
ATTENZIONE: non usate fili sottili perché se questo magnifico pesce si impunta sul fondo, dovremo andarlo a forzare e quindi una lenza troppo fine ci darà grossi problemi!!!

Uso anche da tempo una tecnica molto divertente che "unisce" le due tecniche sopracitate!: lo spinning dalla barca.
Si usano le solite esche dello spinning ma si pesca dalla barca, vicino ad una foce di un fiume o ad una bocca di un porto.
Questa tecnica, vi assicuro, che da davvero degli ottimi risultati ed è veramente divertente!!!

venerdì 3 febbraio 2012

Il più furbo delle acque dolci: il Cavedano!

Forse il titolo vi avrà un po' intimorito ma con alcune accortezze e con un minimo di costanza potrete catturare questo pesce che vanta una grande fama!!!
Squalius squalus, noto comunemente come cavedano italico è un pesce d'acqua dolce della famiglia Cyprinidae.
Questa specie è endemica dell'Italia e della fascia costiera dalmata fino ai laghi di Scutari e di Ocrida. Tutti i cavedani d'Italia non appartenenti alla specie Squalius lucumonis, molto localizzata, ed eccettuate alcune popolazioni di Squalius cephalus di origine alloctona, appartengono a questa specie.
Si tratta di una specie diffusa praticamente in tutti gli ambienti d'acqua dolce, dai torrenti ai grandi fiumi, ai laghi. L'habitat preferito comunque sono le acque correnti dei fiumi a fondo di sabbia e ciottoli.
Si tratta di un pesce praticamente identico al cavedano europeo tanto che la validità della specie S. squalus è stata accertata solo di recente mentre prima venivano considerate un'unica specie. Il carattere più facilmente rilevabile è la colorazione delle pinne ventrali e della pinna anale che è grigia o trasparente negli individui piccoli mentre nel cavedano europeo sono rossicce.
La taglia massima è di circa 60 cm per un peso di qualche kg. Raggiunge le massime dimensioni nei laghi.



La sua grande ricerca è data proprio dalla sua intelligenza: qualunque vero pescatore vorrebbe mettersi a confronto con il più furbo delle acque interne!!!
Questo pesce è uno dei miei preferiti, oltre che per la sua grande furbizia, perché si può catturare con quasi tutte le tecniche da acqua dolce. Questo perché la sua non facile ricerca ha portato a sviluppare molte tecniche, sia perché è un pesce onnivoro.
Questi ultimi dettagli sono molto importanti: ci permettono di utilizzare l'attrezzatura che abbiamo già e di non comprarne altra specifica e quindi "disponiamo" già di una certa "esperienza e conoscenza" dei materiali che andremo ad utilizzare e questo è senza dubbio un punto in più per noi!
Detto questo premetto che ci vorranno alcuni cappotti o catture "small" prima di allamarne uno grande ma come detto prima con un minimo di costanza potrete catturare anche qualche bell'esemplare!
Vi faccio una lista di 3-4 tecniche che uso per tentare ai cavedani:
  1. Spinning: è la tecnica che preferisco per questo ciprinide; consiglio minnows di misure inferiori ai 7cm, assolutamente di colorazioni naturali!
  2. Bolognese: una bella bolognese di 5-6 metri e armatura molto leggera data la grande intelligenza del cavedano; esche: bigattini e pane.
  3. Ledgering: una tecnica nuova che in pratica assomiglia molto alla pesca a fondo solo che se ne differenzia per la presenza sul terminale di un pasturatore a gabbietta; esche: bigattini, mais, ambedue assieme, frutta, pane.
  4. Pesca al tocco: la migliore per esemplari piccoli da utilizzare come esca ai predatori più grandi; diametri sottili, ami piccoli e come esca bigattini!
L'abboccata nella seconda e quarta tecnica non sarà mai decisa in quanto è molto sospettoso soprattutto se di taglia; per questo io consiglio di avere molta pazienza e di ferrare il pesce "all'ultimo secondo" quando è possibile! Vedrete che questa "abilità" verra naturale col passare delle catture azzeccate!

Mi raccomando, gli esemplari che non utilizzate per la pesca col vivo RIBUTTATELI IN ACQUA!
Questa specie non è a rischio però per rispetto degli altri pescatori, delle acque, dei pesci e di voi stessi, NON FATE STRAGE DI QUESTI MAGNIFICI PESCI!!!

A presto! ;)